La musica di Robert Schumann, dal gioioso e commovente Quartetto per pianoforte e archi, alle ultime note scritte prima di finire nell’ospedale psichiatrico dove il compositore passò gli ultimi due anni della sua vita. Andrea Lucchesini al pianoforte, Paolo Ghidoni al violino, Mario Brunello al violoncello e Antonello Farulli alla viola, quest’ultimo anche autore del testo che ci porterà dentro al girone dantesco che aveva inghiottito Robert.
La musica è, ancora, il solo scandaglio che permette di entrare nella mente profonda dell’essere umano senza fare troppi danni. Schumann l’aveva capito, vi si era avventurato primo fra tutti con la delicatezza di cui solo lui era capace. Ne aveva tratto un atteggiamento di compassione e di profondo rispetto per l’essere umano. Schumann era uno che parlava poco e ascoltava molto.