Vivaldi e Bach erano scomparsi da una ventina d’anni, Mozart aveva 12 anni e Beethoven stava nascendo.
Era il 1768, Boccherini e Haydn componevano dei lavori per violoncello e orchestra, ma il “concerto” per strumento solista stava ancora prendendo forma e così Boccherini si voltava verso il passato, il concerto “barocco”, mentre Haydn apriva la strada verso il futuro concerto “classico”.
In antiruggine tutto questo sarà raccontato e suonato, a “parti reali”, dal violoncello di Mario Brunello assieme al quartetto formato da Fabio Paggioro e Chiaki Kanda violini, Luca Volpato viola e Simone Tieppo violoncello.